Tu-Tum

Non so parlare di quello che mi appartiene. Mi manca la costanza e troppe ore di sonno.
Quando parlo, o meglio scrivo, lascio fare tutto al cuore. E da quando ti ho incontrato ha iniziato a comportarsi in modo strano, è inaffidabile, ha preso a girare al contrario, a battere in levare – nel senso che mi toglie tutto.
E’ che da quando ti ho conosciuto è diventato un cuore asimmetrico, tira sempre un po’ più a est, dice “bisogna controllare la convergenza, la pressione, il caffè”.
Asimmetrico e artimetico, ma solo in parte: ragiona per sottrazioni e per divisioni, conta solo quello che manca (i giorni, i baci, per dire roba semplice), divide tutto a metà.
Asimmetrico, aritmetico e quanto peggio metrico. Mi fa rime senza senso, in mezzo ai suoi calcoli snervanti e sciocchi

“Io senza te sono come il due meno il tre.”
“Quante volte ci sta il cinque nel nove?
Due, un po’ stretto, come noi quando piove.”
“Tabellina dell’otto, il sei lo riporto
radici quadrate di un albero morto”

Asimmetrico, aritmetico, metrico e stronzo.
E’ come un metronomo che si incanta e insiste ad andare con lo zoppo ma non impara mai a zoppicare.

Vienitelo a riprendere e dagli un’aggiustata perché io così non ce la faccio più.

 

 

 

photo credit: An& via photopin cc

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