Senza te, ma pure senza ammiocuggino

Scrivere idiozie quando si scrive d’amore è facilissimo. Ancora più facile quando si scrivono canzoni d’amore che, per carità, nessuno ha detto mai che fosse un mestiere semplice, e però. O forse invece sì, visto che poi diventano comunque famose queste canzoni, anzi: famosissime. Anche se dentro ci sono idiozie tipo
“perché io da quella sera
non ho fatto più l’amore”
che va benissimo, ma allora perché aggiungere “senza te”? Non c’è nessun bisogno di specificarlo, no? Dico, se mi amassi veramente non ti verrebbe nemmeno in mente di doverlo specificare. Con chi parli? Di chi parli? Di me, di me, di me. E quindi aggiungere questa postilla è cercare il patetico, è calcare la mano, è allora che non mi ami, lo vedi? Stai dicendo una bugia, e la stai dicendo pure male.
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Beh, forse lo ha fatto perché gli suonava meglio di un “na na naaaaaaa”… o magari parlava di autoerotismo, perché anche lui si ama, un po’…