Notturno Cupcake

Il Notturno è l’equivalente musicale della cupcake. Bellino, ornamentale, di poca sostanza, spesso stucchevole ma per fortuna a piccole dosi anche la stucchevolezza non ha mai ammazzato nessuno, anzi: risulta persino piacevole.
Quindi per fare bella figura nei salotti se non sapete preparare le cupcakes potete sempre sfoggiare un’ottima cultura in fatto di notturni.
Fin dal 1700 il temine “notturno” è stato utilizzato per indicare parti di alcune composizioni più ampie, ma è solo nell’Ottocento che il Notturno diventa un genere a sé, con caratteristiche ben precise che seguono la ricetta messa a punto dal compositore irlandese John Field.
Ingredienti
– un pianoforte (immancabile pezzo di arredamento in qualunque casa borghese dal diciannovesimo secolo ad oggi)
– una melodia orecchiabile di carattere lirico
– andamento tranquillo
– difficoltà di esecuzione: da semplice a media
– aggiungere a gusto elementi trasognati e/o malinconici
Questo genere è diventato molto popolare anche perché i notturni potevano essere eseguiti con facilità dai dilettanti, e spesso i compositori avevano stuoli di allievi nobili/altoborghesi da compiacere.
Molto probabilmente i notturni più famosi sono i 21 scritti da Chopin. Visto però che lo scopo di questo post-cupcake è di farvi fare bella figura in società ho scelto ascolti meno inflazionati. Ecco quindi la semplice ricetta originale di Field e una rivisitazione più rara e raffinata di Michail Glinka. Buon appetito!
Rispondi