L’imprevedibile viaggio di Harold e Valentina
Qualche tempo fa ho ricevuto una mail. Niente di particolare, come tutti ne ricevo decine ogni giorno da anni. Eppure questa mail mi ha sconcertata. Era di una persona che non conoscevo, una ragazza. Diceva di aver letto in giro cose mie, il blog, twitter, e di volermi presentare una persona.
È stato l’appuntamento al buio più incredibile a cui sia mai andata.
Ho incontrato Silvia e Clelia una mattina, davanti a un caffè. Ci siamo presentate, abbiamo iniziato a parlare di noi, per conoscerci e rompere il ghiaccio. E poi loro hanno iniziato a parlarmi di quest’uomo.
Ed è successo.
Mi sono innamorata.
Ancora prima di conoscerlo, solo da quello che mi stavano raccontando di lui.
Sulla carta non si presenta come il partito ideale: è inglese, vive in un piccolo paesino nel Devon. È sposato. Ha 65 anni. È in pensione. Il suo nome è Harold Fry, e ha una storia pazzesca da raccontare.
Harold vive la sua vita da tranquillo pensionato con la moglie Maureen: cura il prato del suo giardino, tiene rapporti amichevoli ma discretamente distaccati con i vicini, fa colazione con toast e marmellata. Finché un giorno riceve una lettera da Queenie, una vecchia collega del birrificio in cui ha lavorato per tutta la vita. Queenie è gravemente malata, gli scrive dopo tanti anni per un ultimo saluto. Harold è scosso dalla notizia, cerca le parole per comporre un biglietto di risposta, esce per andarlo a imbucare ma giunto alla buca delle lettere sente un peso opprimergli il cuore. Decide allora di camminare fino alla prossima buca, per alleviare la sensazione di tristezza che lo opprime. Giunto alla buca successiva si rende conto con frustrazione della miseria delle parole con cui ha risposto al messaggio di Queenie: come si può rispondere a certe notizie? Cosa si può scrivere a una persona che sta morendo per non risultare patetici, o fuori luogo, o superficiali, o… Harold decide di camminare fino all’ufficio postale. Ma non si ferma nemmeno qui. Harold continua a camminare.
Harold continua a camminare.
Non si può rispondere con un biglietto all’ultimo saluto di un’amica.
Harold continuerà a camminare, camminerà fino al confine con la Scozia per andare a trovare Queenie.
E finché Harold camminerà Queenie dovrà continuare a vivere.
Ho letto il libro capitolo dopo capitolo, attendendo con trepidazione che mi arrivassero man mano le bozze della traduzione italiana che a breve uscirà per Sperling&Kupfer. Ovviamente non vi racconterò nulla del viaggio di Harold, dei suoi incontri, degli avvenimenti a volte commoventi a volte ridicolissimi che costellano ogni tappa, perché Harold fra poco arriverà anche qui in Italia in libreria e potrete leggere da soli la sua storia.
Non vi racconterò niente, ma farò di più: quando Harold arriverà in Italia io sarò in Inghilterra. Ripercorrerò le tappe del suo imprevedibile viaggio, vi farò vedere attraverso i miei occhi e le mie parole la bellezza del paesaggio della campagna inglese, i luoghi, le atmosfere, le persone. Sarò sulle sue tracce, alla ricerca di tutti gli Harold Fry che incrociamo ogni giorno senza saperlo. Andrò a trovare Rachel Joyce, l’autrice di questo romanzo tenerissimo e crudelissimo, e se vorrete farle delle domande sarò felice di fare da tramite.
Ovviamente potrete seguire il mio diario di viaggio qui, sul blog, per le tappe principali.
Invece per gli spostamenti minimi e le piccole avventure quotidiane dell’impresa aggiornerò il mio twitter in modo ancora più compulsivo del solito (avvertenza: temo che ci saranno ingenti quantità di foto da instagram!).
Per raccogliere tutto in modo più ordinato ho anche già preparato il Tumblr di Harold Fry: al momento è ancora vuoto ma si popolerà man mano durante il viaggio quindi follouatelo sulla fiducia. Ci saranno poi anche altre iniziative collegate su cui vi aggiornerò prossimamente.
Il fatto è che non so bene nemmeno io in che genere di impresa mi sto imbarcando. Mi consola il fatto che quando ha iniziato il suo imprevedibile viaggio non lo sapeva nemmeno Harold Fry.
Vedremo quello che sarà solo strada facendo. Nel senso più letterale dell’espressione, intendo.
è fantastico. che colpo. bravissima!
grazie! sono emozionatissima
Mi hai incuriosito, conquistato. Comprerò il libro, e ti seguirò (non è una minaccia)
non suonava come una minaccia : )
ho ascoltato oggi la tua intervista per radio in auto, ho messo le 4 frecce per non perdere una parola, ho trovato posteggio e sono corsa in 2 librerie per acquistarlo ma non lo conoscevano….lo troverò. grazie per queste emozioni
grazie a te, Elena. prova nelle grandi librerie (da Mondadori e Feltrinelli ho visto scaffali pieni) e poi fammi sapere se ti è piaciuto