La schiuma dei giorni

Un giorno sono stata invitata a questo incontro clandestino di amanti dei libri in l’unica condizione, oltre alla segretezza, era quella di portare un libro da scambiare con un altro trovato lì. Il tema dell’incontro era “Il male” e io ho portato La schiuma dei giorni perché parla dell’amore, che é un po’ l’origine di tutti i mali.
Credo di aver letto raramente un libro così devastante. Così visionario e assurdo, eppure così reale nel raccontare gli effetti del dolore e della disillusione. La vita frivola e dissipata che raggiunge il suo scopo nell’incontro con la persona amata e poi, altrettanto improvvisamente, si chiude e si annida in sé stessa, senza più significato e senza più respiro.
Tutte le cose belle devono finire, e questa è una grande verità, ma la verità ancora più grande è che più una cosa è bella più tutto ciò che esiste inizia ad assomigliarle: luci, colori, profumi, tutto quello che esiste è pura emanazione magica di meraviglia. Ma il mondo risucchia la vita dalle cose belle, e quando le esaurisce e le sporca e le rovina si restringe sempre di più. Come la casa di Colin e Chloé, che diventa sempre più piccola e soffocante, in cui la luce del sole non riesce più a entrare e in cui i colori sbiadiscono e si perdono. E il male sta in questo, nelle cose belle: perché è come una ninfea che cresce nel polmone e toglie il respiro.
(Poi certo, ci sono anche la critica sociale e la presa in giro alla cultura istituzionalizzata, e questi sono altri aspetti del Male che non vanno sottovalutati).
E inoltre questo libro ha probabilmente il finale migliore mai messo su carta. Ciao topolino dai baffi neri, ogni volta che ti penso mi si strizza un po’ il cuore.
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