Come salvare la casa dai cavi inutili

Senza falsa modestia, sono veramente fiera di come io e il mio moroso abbiamo ristrutturato la nostra casa. Colori chiari, materiali di ottima qualità, nessuna concessione alle incresciose mode del momento che prevedono il ritorno di calamità orrorifiche come la carta da parati: sobrietà, funzionalità nordica, tanta luce. Soprattutto siamo riusciti a dedicare i giusti spazi ai nostri molteplici interessi: finalmente abbiamo una bella cucina spaziosa, la sala da pranzo con un tavolo dedicato che non deve più trasformarsi più volte al giorno in scrivania e ritorno, il soggiorno in grado di ospitare il mio pianoforte a coda oltre a una libreria degna di questo nome perché BASTA IKEA, ci hai salvato la vita in più occasioni ma adesso è l’ora di traslocare il più lontano possibile dalla mentalità erasmus.
Questo vale per ogni stanza, ma come è giusto che sia c’è un’eccezione a confermare la regola: l’Antro. Inizialmente pensato come camera degli ospiti è stato velocemente assimilato a studio per poi non si sa come precipitare nel ruolo di “stanza in cui si concentra tutta l’entropia della casa”. Al momento contiene: un giradischi, un divano letto, un televisore, quattro librerie, una scrivania con annessa sedia ergonomica, un numero indefinito di chitarre, bassi e ukulele, una batteria elettronica con tanto di tappeto per attutire i colpi, due scatoloni dal contenuto ignoto residui dal trasloco, uno stendibiancheria, una sdraietta per la bimba.
Praticamente è l’equivalente abitativo della borsa di Mary Poppins, e avendo dimensioni piuttosto contenute ci pare chiaro che riesca a contenere moltitudini solo grazie alla sua capacità di sconfiggere le leggi della fisica. Teoria che trova il suo riscontro anche nei seguenti fatti:
1. come un buco nero l’antro attira inesorabilmente a sé non solo nuovo materiale ma anche gli abitanti della casa che amano passare le serate ammonticchiati in mezzo al delirio a guardare Netflix
2. l’antro piega lo spazio-tempo rendendo chiaramente inefficace la normale propagazione del wi-fi di casa
Come risolvere il problema evitando di aggiungere matasse di cavi al delirio già presente?
Ci viene in soccorso l’amico Fritz!WLAN repeater 1160: uno scatolotto che agganciandosi alla rete di casa permette di amplificarne il segnale e lo aiuta a propagarsi anche negli angoli più remoti (e dove le leggi della fisica non valgono). Il suo più grande punto di forza è l‘assenza di cavi: gli basta una semplice presa della corrente per operare la sua magia. Io che vengo ricoperta da orticaria solo al pensiero di un cavo a vista ho ovviamente gioito nel sapere che non avremmo gravato l’antro di ulteriori accrocchi e fili volanti. Secondo punto di forza la semplicità di utilizzo: non servono conoscenze tecniche approfondite per farlo funzionare perché appunto Fritz funziona PER MAGIA, basta pigiare il bottone e si connette alla vostra rete domestica portandovi la gioia sottoforma di una connessione stabile, potente e fruibile che non vi impedirà più di guardare felicemente Netflix in una stanzina di servizio su un divanoletto ikea chiudendo fuori i restanti innumerevoli metri quadri di casa perfetta.
Perché puoi togliere questa ragazza dall’erasmus ma non puoi togliere l’erasmus da questa ragazza.
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