Diva futura

Un romanzo minuscolo, forse un racconto, in ogni caso uno di quelli che quando giri l’ultima pagina ti viene da dire “ma no, ma come finito, ne voglio ancora!”.
Fabio Viola secondo me è uno che si diverte parecchio a scrivere, o comunque è in grado di mettere su carta tutti peggiori vezzi del mondo postcontemporaneo con il sorriso. Ha trovato spunto per i personaggi di Diva futura durante la sua esperienza di insegnante di italiano in Giappone e li ha riportati in vita con una precisione e una leggerezza che io ho adorato pagina dopo pagina. Il mondo allucinante fatto di neon e emoticon kawaii, la ricerca della celebrità fuori tempo massimo, l’ambizione che annulla qualunque senso critico e parvenza di dignità da un lato. Dall’altro lato Roma che viene raccontata come uno scenario desolato, una quinta di cartone fatta di degrado e amarezza.
In mezzo la storia di due persone che non si capiscono, binari paralleli, punti interrogativi.
Forse più che uno che si diverte Fabio Viola è un cinico. Ma il risultato non cambia, e questo libro è delizioso. Appunto per me stessa: scoprire cos’altro abbia scritto e recuperare la bibliografia completa.
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