Alice Allevi (1 & 2)

Chi mi segue da un po’ sa che sono una grande fan dei romanzi di genere e in particolare dei romanzi rosa. Non potevo quindi ignorare l’ascesa letteraria di Alessia Gazzola, giovane autrice siciliana che ha creato un mondo a cavallo tra il rosa e il poliziesco e che a brevissimo vedremo riprodotto anche in una serie tv. Per il momento ho letto solo i primi due libri della serie dedicata a Alice Allevi e hanno perfettamente soddisfatto le mie aspettative, quindi piano piano procederò nel completare la serie: sono in tutto 5 volumi, di cui uno è una sorta di prequel che racconta le origini della vocazione di Alice per la medicina legale, più un sesto in uscita a brevissimo.
Il primo capitolo della saga è “L’allieva” e ci presenta al suo meglio Alice Allevi, la protagonista. Una giovane specializzanda in medicina legale distratta e pasticciona, è una specie di Bridget Jones alle prese con spostamenti di cadaveri, analisi di laboratorio e relazioni interminabili in un mondo pieno di competizione più o meno sleale. Come se non bastasse, la sua naturale propensione al portare la testa tra le nuvole viene accentuata dal rapporto ambiguo con uno dei suoi superiori, e definitivamente sancita dalla conoscenza di un fotografo bello e impossibile. La vita di Alice è caotica e piena di persone speciali, come la coinquilina Yuki e il fratello, nonché un buon numero di imprevisti in grado di scombussolare anche la persona più lucida: un esempio? Essere coinvolta nell’indagine di un caso di omicidio e scoprire al momento del rinvenimento del cadavere di conoscere la vittima.
Insomma, tutto trama attorno ad Alice per fare sì che il suo cuore e il suo cervello rimescolino i loro ruoli, portandola a invischiarsi in una situazione molto pericolosa.
È un libro leggero, scorrevole, una perfetta evasione. E se i personaggi e alcune situazioni possono sembrare un po’ stereotipati, con il secondo volume della saga sicuramente si apprezza una crescita e un arricchimento di tutti i personaggi già incontrati che acquistano più spessore psicologico, e che riescono a creare intrecci di relazioni e sentimenti più reali, credibili. La trama di “Un segreto non è per sempre” è più complessa anche dal punto di vista del giallo da risolvere che diventa una specie di caccia al tesoro letteraria: un caso legato a un famoso scrittore in cui il piano della realtà può essere interpretato solo attraverso l’attenta analisi del piano della finzione letteraria. E mentre i nuovi personaggi creano una trama davvero appassionante, mettendo ancora una volta alla prova il necessario distacco professionale di Alice che dovrà fare di tutto per non essere coinvolta emotivamente nel caso, sullo sfondo vediamo evolversi tutte le relazioni già presenti nel primo libro. “L’ecosistema Alice” si espande, si arricchisce, diventando sempre più definito e quindi, vista la protagonista, per definizione sempre più incasinato.
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Avevo visto, per caso, i primi episodi della serie tv con la Mastronardi (lei, non posso farci niente, l’adoro) e mi era sembrata proprio come la descrivi tu: una storia a metà tra Bridget Jones e un giallo. Poi però me la sono persa e non ho recuperato, a questo punto magari leggo anche i libri. Ogni tanto un giallo leggero e ben scritto ci sta.