L’estate dei segreti perduti

Più riguardo a L'estate dei segreti perduti“L’estate dei segreti perduti” mi ha inquietato. La trama può sembrare un po’ un cliché: la famiglia in cui sono tutti ricchi, belli e di successo in cui però serpeggia l’incomprensione e il non-detto, la tensione tra generazioni, da una parte gli adulti dall’altra i ragazzi, i comportamenti eccentrici, un mistero da svelare. E invece è davvero inquietante, anche a causa degli intermezzi da favola dark che interrompono il flusso degli eventi e che hanno hanno sicuramente una salda presa sulla mia fantasia impressionabile. Ma quello che soprattutto mi ha inquietato è come alla mia veneranda età mi riesca ancora così semplice identificarmi con la protagonista adolescente, comprendere la sua frustrazione e la sua rabbia, appoggiare in qualche modo il suo senso di “io so tutto, io ho ragione”. E di conseguenza prendermi il meritatissimo schiaffone finale (ma ehi, no spoiler, giuro). Il fatto è che la protagonista non sa niente, e noi con lei. Anzi, sappiamo ancora meno di quello che è il normale livello del non sapere niente dell’adolescente medio. E lo schiaffone finale è doppiamente aspro perché anche io a un certo punto della mia vita mi sono sentita così, davanti all’enormità di qualche cazzata fatta da adolescente con la convinzione di essere nel giusto, solo per scoprire di avere torto su tutta la linea e di non aver davvero capito niente: in mutande davanti alla realtà.
Bel tuffo nelle sensazioni che non si dovrebbe dimenticare di aver provato, evviva.

 

 

 

 

photo credit: Sergiu Bacioiu via photopin cc

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