A volte ritorno

Più riguardo a A volte ritorno“A volte ritorno” mi ha fatto molto ridere. Proprio nel senso di ridere ad alta voce mentre leggevo sul tram, con conseguente imbarazzo mio e degli altri passeggeri. Senza voler rovinare il piacere della lettura, la vicenda inizia in paradiso (un ufficio dove è sempre venerdì pomeriggio) con il rientro di Dio da una settimana di vacanza a pescare (perché a Dio piace tantissimo andare a pescare). Con il solo piccolo problema che ovviamente per chi ha a disposizione tutta l’eternità la durata del tempo è relativa, quindi Dio soddisfatto del suo operato aveva deciso di prendersi una vacanza quando sulla Terra stava fiorendo il Rinascimento, e rientra nel suo ufficio in Paradiso oggi, trovando una situazione disperata. Ecco che allora decide di rimandare giù lui, Gesù, il figliolo prediletto, a risistemare le cose.
E lui torna, sotto forma di musicista indie-rock.

È un libro leggero senza essere sciocco, pieno di trovate davvero divertenti innestate su un’ironia costante non di rado venata di amarezza e che man mano che ci si avvicina al finale lascia posto a un sarcasmo più disincantato e doloroso.
Bello, quattro crocine su cinque.

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photo credit: pasotraspaso via photopin cc

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