Quella

Io sono quella che se ne va. Quella che arrivederci e grazie, mi hai dato cose belle, non roviniamo tutto con pensieri più lunghi del tempo passato insieme. Io sono quella che si gira e si volta ma che non torna indietro, che ha sempre un posto nuovo in cui andare. Un posto in cui c’è più sole. Forse. Io sono quella che è fatta così, di canzonette e libri impilati sulla credenza, di orari impossibili e di poche telefonate.
Le lacrime facili e veloci.
La tenerezza come un baratto contro la disillusione.
Le promesse come un segreto, che se le sappiamo solo noi due valgono di più. Ma non valgono mai niente.
Io sono quella che non ha ancora imparato a chiedere scusa. Sono quella sincera, quando cambia il vento.
Immagini altalene sotto casa, il cane, la macchina grande, i seggiolini sui sedili posteriori. Non ci credi e mi lasci andare. Io sono quella che ride e balla sui cocci. Io sono quella che si taglia i piedi, che tanto ormai.
Tanto, ormai.
(Non torno per lasciarti intatta l’idea che hai di me, mi affeziono più alla perfezione che alle persone.)
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Ciao, mi piacerebbe conoscerti, ti ho sentito parlare l’altra sera alla radio con Maurizio Costanzo. A presto, ciao, Stefano.
Ma io dico, ma perchè sempre cocci? perchè perchè cristodiddio sempre, sempre cocci?! Scusa, lo sto dicendo a me. Sei brava, tanto.