La ragazza del treno

Ho letto questo libro spinta soprattutto dalla curiosità per il successo che ha ottenuto. Non prendetemi per snob: quando un libro ha un successo commerciale enorme io corro subito a leggerlo perché mi interessa, voglio sapere e essere parte del movimento globale di esaltazione. Voglio dire: con Harry Potter ha funzionato! Questo libro invece rispecchia perfettamente la meccanica del “milioni di mosche non possono sbagliare”.
La fascetta promette un thriller ricco di colpi di scena. La fascetta probabilmente mente più delle sue colleghe, oppure è stata scritta da qualcuno che non ha mai letto un thriller o che non sa cosa sia un colpo di scena. La scrittura è elementare: pensierini brevi, vocabolario base, per non discostarsi dalla terza elementare. In compenso il grande colpo di originalità (?) narrativa sta nello spalmare la voce narrante su tre differenti personaggi. Peccato che questo renda tutto molto confuso, visto che le tre donne che a turno mandano avanti la storia sono completamente interscambiabili tra loro. Le uniche differenze tra l’una e l’altra sono il nome e il “ruolo sociale”. Per il resto, completo appiattimento psicologico, tutte e tre sono deboli, afflitte, gelose, dipendenti, irrisolte. Piatte. Noiose. Prevedibili. I colpi di scena sono tutti molto prevedibili, le amnesie più o meno vaste sono l’espediente più abusato e squallido per creare una trama, la noia infinita di questa lettura è compensata solo dal fatto che è scritto in modo talmente elementare e stampato in caratteri talmente grossi che finisce presto e ci si può subito rifare la bocca con qualcosa di più sensato. Per me è un grosso, grossissimo no.
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Ho pensato le stesse identiche cose. Non mi riuscivo assolutamente a spiegare il successo di questo libro e sono contenta di sapere che non sono l’unica ad averlo trovato anonimo. Tra l’altro io non leggo quasi mai gialli e, quando li leggo, non capisco mai chi è l’assassino. In questo caso l’ho capito subito. Quindi se l’ho capito subito io!
Ho letto la tua recensione compreso l’accorato appello finale a chiunque abbia apprezzato il libro di aiutarci a capire il perché: praticamente siamo anime gemelle!