La palla da basket

La palla da basket non e’ una roba che una si mette in casa volentieri. La palla da basket la porta lui. Non si capisce perche’, dato che in periodi piu’ o meno lunghi di convivenza ne’ io ne’ tutte le amiche con cui mi sono confrontata sull’argomento l’hanno mai vista nella sua precipua funzione. Ma in ogni casa in cui vive un uomo esiste una palla da basket.
Lui, il maschio detentore della palla da basket, vede in questo oggetto il se’ stesso piu’ attivo e sportivo, quello che va il giovedi’ sera a fare la partitella con gli amici e che la domenica dopo un’oretta di jogging al tramonto si diletta con qualche tiro prima di rientrare a casa.
Per questo probabilmente, e per non dover affrontare il brutale confronto con la realta’, la nasconde. Tipicamente sotto il letto, o sotto al divano. Anche perche’ in una casa in cui convivono piu’ o meno stabilmente due adulti non c’e’ “il posto delle palle da basket”. Ecco che allora sara’ quella roba che continua a rotolare fuori da sotto il divano ogni volta che si cerca di pulire il pavimento, verra’ relegata in balcone appoggiata dentro a un vaso vuoto, ficcata in cima all’armadio in ripostiglio, posizione da cui cadra’ nel cuore della notte con un tonfo pesante e sordo (perche’ nessuna delle palle da basket che abbiamo in casa e’ ormai abbastanza gonfia da riuscire a rimbalzare) a cui fara’ seguito il nostro sospiro rassegnato e il loro russare beato.
La palla da basket come metafora delle di lui migliori intenzioni mai realizzate che si trasformano in un costante impiccio.

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