La musica classica ai tempi di Spotify, Deezer e Rdio vol.1

Il 28 Marzo ho partecipato alla #GGDMilano29 insieme a altre nove geekette per parlare di “cosa serve sapere per essere veramente geek”. Se non sapete cos’è una GGD vi consiglio di informarvi subitissimo e di partecipare appena vi si presenta l’occasione.
Tra droni, strumenti per insegnare la matematica, motion graphics, yarnbombing e videogiochi ho cercato di ritagliare un posticino per un calamaretto-live e parlare della mia amata musica classica. Siccome mi sono divertita molto in attesa che vengano pubblicati i video della serata volevo condividere qui il mio microintervento, riportando slide dopo slide quello che ho raccontato dal vivo.
Per non fare un post chilometrico ho diviso la presentazione in due parti, comunque iniziava pressappoco così.

Una delle cose che mi ha sempre colpito, quando chiedo alle persone che musica ascoltino, è come spesso ci tengano a specificare che non ascoltano la musica classica.
“Mah, io ascolto un po’ di tutto, sai…”
“Anche la classica?”
“Ah, no! La classica no”.
Come se fosse una cosa a parte, strana, come se addirittura non rientrasse nel nomale concetto di musica. E quando domando direttamente “E perché non ascolti la musica classica?” solitamente le risposte (e ho un vastissimo campione con dati raccolti in anni e anni di stupore, quindi credo che questa rilevazione possa avere una valenza scientifica) sono queste:

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Ora: “Non la capisco” e “Non so da dove iniziare” sono un po’ due facce della stessa medaglia. Queste due risposte dimostrano chiaramente che c’è una difficoltà nell’avvicinarsi alla musica classica, come se per poterla appezzare sia necessaria una particolare preparazione o una particolare cultura.
In realtà basta pensare che la musica classica è semplicemente musica, scritta per essere bella e dare piacere. È come la musica pop, solo di tanti tanti anni fa. E se è vero che un approccio un po’ più intellettuale, consapevole dei riferimenti estetici del tempo, ci permette di apprezzare più approfonditamente alcuni aspetti è anche vero che non serve sapere proprio tutto per poter godere di questo ascolto. E soprattutto, l’ascolto e il divertimento sono la cosa più importante, e per quelli basta avere le orecchie: gli approfondimenti, se ci viene voglia, possiamo farli dopo. Sono un accessorio, non sono fondamentali.

Per quanto riguarda la prima risposta, “È noiosa”, vabbè, solitamente la mia reazione è questa:

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Ovviamente se l’unico contatto che abbiamo con la musica classica è “Per Elisa” suonata in midi in loop mentre siamo in attesa al telefono per parlare con la società del gas, effettivamente potrebbe sembrare noiosa. Ma lì è la situazione che è noiosa, è il modo che è noioso!
E questo ci porta direttamente al nocciolo della questione: qual è il modo per ascoltare e apprezzare la musica classica?
Spezzo una lancia a favore di quelli che si sentono intimiditi, perché effettivamente i luoghi preposti all’ascolto della classica, cioè teatri d’opera e sale da concerto, non sono esattamente tra i più accoglienti e semplici. Come ci insegna Julia in Pretty Woman, bisogna imparare tutto un rituale, quando si può applaudire, quando no, i costi sono piuttosto elevati, magari non si sa bene se quello che c’è cartellone può essere adatto al nostro gusto, bisogna anche vestirsi a modo!

Slide3

 

Ecco. Come se andare una sera alla Scala (esperienza peraltro che chiunque almeno una volta nella vita dovrebbe fare) diventasse una questione che riguarda tutto meno che la musica. Un evento sociale, una serata, un avvenimento, dove la musica diventa un di cui.
Fortunatamente nel 2014 i potenti mezzi tecnologici a nostra disposizione possono trarci d’impaccio. I servizi di streaming che ho segnalato sono tutti molto ben forniti e presentano delle librerie di musica classica molto vaste e complete. Si può scegliere se ascoltare la musica gratuitamente con delle brevi interruzioni pubblicitarie o per un un periodo limitato, oppure se decidere di investire qualche euro in un abbonamento. Ma quello che più conta è che in questo modo non ci sono più scuse: la musica classica è davvero a portata di chiunque, e nell’intimità della nostra cameretta possiamo dedicarci all’ascolto senza doverci preoccupare del contesto, del prezzo del biglietto, e di saltare di palo in frasca rendendo conto al giudizio severo di nessuno, ma seguendo solo quello che al momento ci rende più felici. E la nostra esperienza con la musica classica diventerà molto più simile a questa:

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 (a breve Qui la seconda parte, in cui vi racconto i modi per scoprire quello che proprio vi può piacere tanto)

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