Il più grande uomo scimmia del Pleistocene
Lettura superdivertente e superveloce, è un ripasso della preistoria per come l’abbiamo studiata in seconda elementare ma con uno stile “Piero&Alberto Angela meet Monthy Python”.
La storia è quella di un’orda di uomini primitivi alle prese con l’evoluzione. L’utilizzo degli utensili, la scelta delle abitazioni, la conquista del fuoco, le basi dei rapporti con le altre orde e la nascita dei rituali sono solo alcuni degli aspetti su cui Edward sprona la sua progenie a concentrarsi per conquistare un gradino più alto di conoscenza e per portare così finalmente la specie umana fuori dal Pleistocene e approdare finalmente all’Olocene, l’epoca geologica più recente e quella in cui ci troviamo ora.
Ovviamente non tutte le novità vengono accolte con immediato favore, in particolare lo zio Vania rappresenta il lato conservatore della famiglia di ominidi e la sua strenua resistenza all’utilizzo del fuoco (salvo poi servirsi con abbondanza ai banchetti comuni) unita all’ostinazione di voler vivere sulle piante invece che nelle caverne portano a degli scambi dialettici molto accesi per cui possiamo credere senza fatica che la famiglia di Edward abbia inventato anche la politica. O in alternativa che la politica sia così radicata nella nostra natura da precedere anche la totale conquista della statura eretta. Io personalmente lo consiglio, è una lettura originale. Se poi proprio non vi ci trovate bene ha l’attenuante di durare poche pagine e non richiedere quindi un grande investimento di tempo.
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