Il più grande teatro del mondo

Quello che più amo del teatro è la sua capacità di riversarsi fuori dalle quinte, dalle scene, dai foyer e diventare vivo. Come quando ripensiamo alla storia di un’eroina sfortunata e caparbia come per chiederle consiglio per quello che stiamo vivendo, o quando la dolce melodia di un’aria lirica ci accompagna mentre torniamo a casa sul tram. Ogni cosa può diventare rappresentazione, e allo stesso modo ogni rappresentazione ci regala qualcosa che porteremo fuori dal teatro, insieme a noi. Una storia, una melodia, anche solo un leggero slittamento nella sensibilità o di interpretazione quando ci avviciniamo a una novità.
Ho già parlato del Macerata Opera Festival qui ma prima di buttarmi a capofitto nelle storie delle eroine delle opere che verranno rappresentate volevo soffermarmi su tutto quello che ruoterà attorno allo Sferisterio: incontri e dibattiti tra esponenti della cultura e della società civile, momenti di scoperta (o riscoperta) per i giovani e meno giovani della forza dirompente della musica, possibilità di crescita collettiva, unione e sviluppo. Tutto questo si chiama Festival Off, ovvero l’insieme di manifestazioni culturali che prenderanno vita a Macerata dal 17 luglio, parallelamente alla cinquantesima stagione lirica. Tante occasioni di commistione tra tradizione lirica e tradizione popolare, tra arte e scienza, rivisitazioni, nuove interpretazioni, contaminazioni che allargano a dismisura i confini del teatro fino ad abbracciare tutti campi della cultura e dell’umanità.
E visto che il tema della stagione è la donna, e visto il web è il teatro più grande del mondo, mi sembra corretto sottolineare il progetto #donneallopera, a cura di Patrizia Sughi, con la collaborazione del Comitato Imprenditoria Femminile, della Camera di Commercio di Macerata, della Ex.it e della Civica Enoteca Maceratese. Tante donne, blogger, scrittrici, ricercatrici, si daranno appuntamento in città per creare attenzione intorno alla stagione lirica e al territorio: ma prima che il festival prenda il via siamo tutte invitate* a condividere online il nostro pensiero e a dare il nostro contributo rispondendo a queste tre domande: chi sei e cosa fai? Che cosa chiedi per le donne di oggi? Chi è la donna contemporanea? Basta scattarsi un selfie (le più avventurose possono anche fare un video-selfie come ho fatto io) e pubblicarlo sui social con il tag #donneallopera. Qui trovate tutti i contributi, aggiornati man mano (sì, c’è anche il mio ma intanto ve lo metto anche qui sotto: se vi sentite timide sappiate che mi vergognavo come una matta e che se l’ho superata io potete farcela anche voi!) (ah, e ho anche risposto alle domande in ordine sbagliato!).
Quindi, mentre inizio a raccogliere le idee per capire a chi vorrei assomigliare di più tra Aida, Tosca e Violetta Valery, in quali casi vorrei prenderle come esempio e in quali invece bisogna stare attente a non fare la loro stessa fine, aspetto di vedere i vostri bei musini e qualche riflessione su #donneallopera.
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* Ovviamente i maschietti che volessero mandare il proprio contributo sono più che benvoluti, qui non si fanno mica discriminazioni 🙂

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