I peccati della bocciofila

Ho recuperato questo libro da uno scaffale a casa del mio moroso e l’ho letteralmente divorato nell’arco di una mattina. Purtroppo non sapevo che fosse il secondo di una serie che ha per protagonista il maresciallo Bellomo, rappresentante dell’ordine pubblico di Boscobasso.
Tra conturbanti bariste brasiliane, gelosie, misteriose sparizioni di persone, ragu di lepre e tentativi di avvelenamento, l’apertura della nuova bocciofila a Boscobasso sembra aver portato un vero scompiglio, oltre che aver riacceso le speranze di gloria di Vermille Valcarenghi, determinato a portare la squadra locale a vincere il campionato provinciale.
Una bella commedia poliziesca, fresca, in cui i personaggi pur essendo delle macchiette non perdono del tutto credibilità: è semplicissimo immaginarli immersi nella loro realtà di provincia, con tutti i piccoli sotterfugi e segreti che intessono le relazioni fra gli abitanti del piccolo paesino della bassa. Sembra quasi che le vicende di questo racconto ci siano state raccontate direttamente da una nostra cugina, o origliati in una pigra mattina in spiaggia come pettegolezzi scambiati tra due vicine di ombrellone.
Ora nella mia lista di lettura c’è “Il cappello del maresciallo”, primo libro della serie su Bellomo e il nuovissimo “L’eredità del Fantini” uscito quest’anno sempre per Guanda. Nella mia lista di desideri aggiungo anche la speranza che Ghizzoni ne scriva presto altri.
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