Contaminazioni
In treno mi stavo rigirando tra le mani il nuovo libro di Gianrico Carofiglio, dopo essere stata a un incontro con l’autore pieno di spunti e suggestioni. Leggo la frase sulla quarta di copertina.
Immediatamente mi viene in mente “Esterina, i vent’anni ti minacciano, / grigiorosea nube / che a poco a poco in sé ti chiude”. Una delle mie poesie preferite in assoluto, me l’aveva ricopiata il mio insegnante di storia della musica su un biglietto di auguri per i miei vent’anni.
Metto via il libro, e riprendo il kindle su cui sto leggendo “Mandami tanta vita”, di Paolo di Paolo. Dopo poche pagine leggo proprio l’ultimo verso di “Falsetto”.
Mi piacciono queste coincidenze. E poi sto leggendo cose proprio belle, mi ricordano come si deve fare.
T’alzi e t’avanzi sul ponticello
esiguo, sopra il gorgo che stride:
il tuo profìlo s’incide
contro uno sfondo di perla.
Esiti a sommo del tremulo asse,
poi ridi, e come spiccata da un vento
t’abbatti fra le braccia
del tuo divino amico che t’afferra.
Capita ogni tanto anche a me di concatenare cose. Mi piace moltissimo credere di avere capito qualcosa di più rispetto a quello che mi circonda. Un po’ come quando riesci a tenere in equilibrio un oggetto. Dura solo un attimo. Di felicità.