Atti osceni in luogo privato

Vedevo girare questo libro ormai da un annetto tra i miei amici e anche se il titolo e l’immagine di copertina mi attraevano non sono riuscita a trovare per mesi l’ispirazione giusta per iniziarlo. E ho fatto bene a lasciarlo lì e aspettare il momento più propizio perché mi sono resa conto di aver adorato un libro che, se lo avessi letto in un’altra disposizione d’animo, avrei profondamente odiato. Per intenderci, la mia reazione a quasi ogni pagina è “non posso sopportare che questa cosa tocchi così perfettamente le mie corde, è chiaramente una truffa, un becero trucco, premeditato, furbo, citazionista. Eppure è perfetto, lo amo e ne voglio ancora di più”. La storia di Libero, tra Parigi e Milano, racconta il passaggio dall’infanzia all’adolescenza (e alla vita adulta poi) in cui ogni fase è scandita da una maturazione erotica che non ha nulla di osceno, a dispetto del titolo, e che va di pari passo con la scoperta letteraria e la conquista della libertà. Parallelamente alla maturazione del protagonista si sviluppa il suo rapporto con i genitori, in una stratificazione di epifanie e perdono, distacchi e emulazione. Quasi non c’è azione: in questo libro tutto succede dentro il protagonista. E tutto viene tenuto perfettamente in equilibrio da una scrittura meravigliosa. Sicuramente non può essere un trucco premeditato e furbo il fatto che ben tre dei libri chiave su cui si forma la coscienza adulta del Grand Libero siano tre dei miei libri feticcio e preferiti in assoluto della vita: Sul filo del rasoio, di Somerset Maugham, Il deserto dei tartari e Un amore, di Dino Buzzati. Anche i luoghi del cuore coincidono: uno su tutti il caffè Les Deux Magots dove mi ha portato in pellegrinaggio mistico il mio corrispettivo maschile di Lunette quando ero una balda studentessa di filosofia. È vero che sono coincidenze che possono sembrare pianificate, elementi buttati lì per andare sul sicuro (probabilmente se si facesse una rapida analisi sarei la perfetta target audience per questo libro). Eppure hanno fatto il loro sporchissimo lavoro in modo eccellente riportandomi nello stesso stato emotivo di confusione tardoadolescenziale per cui avere un libro del cuore in comune significa riconoscersi immediatamente anime gemelle e amarsi per l’eternità.