Non sono quel tipo di ragazza

Ci sono due cose da dire su “Non sono quel tipo di ragazza” quindi sarò estremamente sintetica.
La prima è che enuncia una grande e sacrosanta verità. Una cosa così scontata che spesso ce ne dimentichiamo, poi quando qualcuno la dice ad alta voce (o la scrive) siamo lì a un passo da dire “vabbè, ma è ovvio, ma certo, ma che banalità”. Però forse non è del tutto banale se ancora c’è bisogno che qualcuno lo dica. E questa sacrosanta verità è che anche le femmine hanno delle storie e possono raccontarle. Senza l’autocensura che spesso ci imponiamo, il giudizio di valore a priori che ci ferma dal raccontare la nostra storia perché “tanto non merita”. E questa è una verità che mi sta molto a cuore anche se poi sono una codarda ma questa è un’altra storia e per coerenza con la mia codardia non mi sento di raccontarla qui.
La seconda cosa da dire su questo libro è che ho avuto la fortuna di leggerlo in anteprima e tutta emozionata me ne sono bullata sui social. Una ragazza tra i miei contatti ha espresso la sua legittima invidia e quindi le ho prestato il libro. Poi il suo compagno ha visto il libro in casa e ha iniziato a leggerlo anche lui. Alla fine il libro è passato di mano in mano e al momento non mi ricordo bene chi lo abbia, ma so che è qualcuna delle mie nuove amiche della colazione delle signorine: un piccolo rito della domenica mattina che mi ha fatto conoscere delle belle persone. Quindi grazie Lena, per il consiglio e per il coraggio e per le muove amiche che mi hai regalato.
Quattro yeah su cinque.
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