Noi siamo infinito

Questo affascinante paradosso dell’adolescenza per cui tutti ci sentiamo soli, incompresi e unici. E ci ritroviamo così tanto nella solitudine e nel senso di incomprensione altrui che insomma, il fatto di essere unici forse dovrebbe essere messo in discussione. Però è così che funziona. E se anche non siamo disfunzionali come Charlie è impossibile non ritrovarsi nei sentimenti che esprime nelle sue lettere. Il disagio nel non sapere come vestirsi, come comportarsi, le cassettine con le canzoni preferite da regalare agli amici, la scelta elettiva e esclusiva delle persone con cui voler condividere pensieri e esperienze, il mille traumi delle mille prime volte, la fatica di definirsi, la nostalgia già proiettata sul futuro visto che di passato ce n’è ancora talmente poco: ho ritrovato tutto in questo libro. E la cosa bella è che chiunque ritroverebbe tutto.
E forse per questo è vero che quando siamo in quel momento incasinatissimo in cui cerchiamo di capire qual è il nostro posto nel mondo e quanto è lo spazio che occupiamo, noi, tutti noi, siamo infinito.
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