Venivamo tutte per mare

C’è stato un lunghissimo corteggiamento reciproco tra me e “Venivamo tutte per mare”: non era mai il momento giusto per leggere questo libro, l’ho tenuto d’occhio da quando è uscito ma gli eventi erano sempre sfavorevoli. Poi finalmente una domenica mi sono imposta di non rimandare più la lettura e non sono più riuscita a metterlo giù.
La storia è raccontata da una voce collettiva, un “noi” che amplifica e rende potentissime tutte le sfumature del racconto: la tenerezza, la disperazione, la forza, gli abbandoni e le nostalgie, la speranza, la disillusione, la fatica e le umiliazioni, la gioia. Un punto di vista femminile collettivo sull’estraneità e sulla non-appartenenza, sui ruoli di sorella/sposa/madre e insieme anche cittadina/immigrata/lavoratrice. In questo libro così piccolo ci sono tante cose che non sapevo, e vengono raccontate con grandissima delicatezza e allo stesso tempo con una forza impressionante.
Cinque origami di gru su cinque.
.
.
.
.
.
Rispondi