Il corpo non dimentica
Perché poi in realtà potrebbe essere tantissime altre cose, davvero, ma parto da quello che è certo: è un libro.
Un libro che toglie il fiato, che ti prende a schiaffi con immagini e sensazioni. Come uno di quei mosaici geometrici fatti di piccoli specchietti rotondi: la loro bellezza è data dalla luce che riflettono, ma l’immagine specchiata che restituiscono è frammentata, sconnessa, disassata. È una raccolta di dati di fatto, la somma di indizi che fanno una prova, e la prova dice che la verità e la realtà non sempre coincidono. È un esercizio di attinenza al certo e certificabile, di resistenza alla tentazione di colmare i vuoti con la logica o l’immaginazione. E fa un male cane.
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